Martedì, 04 Agosto 2020 07:12

Macchine agricole: 2021, l’anno del recupero?  In evidenza

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Quanto bisognerà ancora aspettare perché le vendite di macchine agricole tornino a crescere?

By meccagri at Luglio 30, 2020

Eima Digital Preview,  l’edizione “virtuale” dell’esposizione mondiale della meccanica agricola organizzata da FederUnacoma che andrà in scena dall’11 al 15 novembre prossimo, punta – come è stato illustrato nel corso della presentazione dell’evento avvenuta lo scorso 23 luglio in diretta streaming (vedi link) – a traghettare il mercato verso una ripresa. Ma, dopo il crollo provocato dall’emergenza sanitaria, quanto bisognerà ancora aspettare perché le vendite di macchine agricole tornino a crescere?
 
2020: IL CROLLO DELL’ECONOMIA GLOBALE

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TABELLA
 
Come ha illustrato il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti (nella foto sotto), la crisi provocata dalla pandemia Covid-19 ha avuto un impatto globale, con conseguenze inimmaginabili, ben più pesanti di quelle provocate dall’altra grande crisi, quella del 2008-2009,  in quanto ha direttamente attaccato l’economia reale con il blocco della produzione e del commercio.

Il Fondo monetario internazionale stima per il 2020 un calo della produzione a livello globale intorno al 4,9 per cento, con un passivo del 3 per cento per le economie emergenti, ed un crollo addirittura dell’8 per cento per le economie avanzate, seguito nel 2021 da una ripresa anch’essa differenziata, con un incremento medio del 5,4 per cento.

3-Alessandro-Malavolti_FederUnacoma.jpgFOTO Alessandro Malavolti

 
IL DOPPIO SCENARIO DELL’OECD

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), a sua volta, delinea un doppio scenario: quello a singolo impatto, con il Covid-19 sotto controllo, prevede per l’anno prossimo una crescita del PIL mondiale, a prezzi costanti, del 5,2 per cento che porterebbe ad un buon recupero dei punti percentuali persi nel 2020 (-6,0); molto più contenuta, invece,  la crescita nello scenario a doppio impatto, con una ripresa dei contagi verso fine anno,  ferma al 2,8 per cento.
 
LA CRISI NON HA RISPARMIATO L’AGROMECCANICA

«La crisi sanitaria è intervenuta in una fase già critica per il nostro settore – ha spiegato Malavolti – visto che già nel 2019 l’andamento del mercato era risultato in calo e che anche nei primi tre mesi dell’anno in corso le vendite avevano accusato un passivo abbastanza consistente».
 
MERCATO MONDIALE DELLE TRATTRICI IN ROSSO (-5,6%) NEL 2019

Le elaborazioni FederUnacoma sui dati Agrievolution indicano infatti nel 2019 un saldo negativo per le trattrici pari al 5,6 per cento in termini di unità, causato soprattutto dalla performance negativa dei due colossi asiatici India e Cina, rispettivamente in calo del 9,1% e del 9,9%, solo in parte compensata dal buon risultato dei mercati Europeo (+7,9%) e statunitense (+3,7%).
 
TREND NEGATIVO NEL PRIMO TRIMESTRE 2020

Dopo la chiusura negativa del 2019, nei primi tre mesi del 2020 le vendite di trattrici registravano un ulteriore calo su tutti i principali mercati: gli Stati Uniti risultavano in perdita del 7,6 per cento, l’Europa del 4,9 per cento, l’India dell’11,5 per cento, la Federazione Russa del 6,2 per cento, il Giappone del 28,8 per cento.
 
LO “TSUNAMI” DI APRILE E MAGGIO

Ma sono i mesi   di aprile e maggio quelli che più direttamente hanno risentito del blocco delle attività per l’emergenza Covid-19,  abbattutosi sul mercato come uno tsunami,  con  cali in Europa rispettivamente del 25,8% e del 22,6%, ed una riduzione complessiva del 12% nei primi cinque mesi dell’anno.
 
IL BAROMETRO DI AGREVOLUTION SEGNA NERO

«In periodi come questo, dominati da una profonda incertezza – ha fatto presente il presidente di FederUnacoma –  in mancanza di fonti attendibili di previsioni ci si affida alle indagini di clima e quelle fatte a maggio da Agrievolution hanno fotografato un clima economico piuttosto sfavorevole, con il  63 per cento dei produttori di macchine agricole intervistati a livello mondo che ha manifestato una visione pessimistica del mercato».
Più in dettaglio, limitandosi all’Europa la percentuale dei pessimisti è risultata pari al 61 per cento e in Giappone ha raggiunto addirittura il 91 per cento. Ci sono tuttavia alcuni Paesi in controtendenza, come la Turchia dove l’86 per cento  degli imprenditori di settore ha espresso fiducia nel mercato, e la Russia, con un giudizio positivo da parte del 73 per cento degli intervistati.

Uno scenario che si ripropone a grandi linee anche per quel riguarda le prospettive da qui a novembre, anche se, come ha evidenziato Malavolti,  si comincia a vedere l’impatto delle  politiche avviate da alcuni Stati – come India, Cina e Russia – con strumenti differenti ma con un unico fine che è quello di incentivare la domanda di macchine agricole.
 
IL CROLLO DELLA DOMANDA MONDIALE DI MACCHINE AGRICOLE

Sin dai primi mesi del 2020, quando gli effetti della crisi sanitaria erano ancora deboli, la domanda mondiale di macchine agricole misurata in euro, come risulta dalle elaborazioni , di ExportPlanning, ha iniziato a flettere, per poi crollare in modo significativo  nel mese di aprile, quando la contrazione ha raggiunto il  25 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si è trattato di una caduta delle importazioni di macchine agricole fortemente generalizzata e particolarmente marcata per tutti i mercati europei, con la quasi totalità dei paesi del Vecchio Continente che nel mese di aprile ha segnato una caduta in un intervallo compreso tra il -25 e il -35 per cento, e due picchi negativi rappresentati da Francia e Regno Unito, per i quali il significativo crollo del mese di aprile si è associato a una flessione già visibile nel corso del primo trimestre dell’anno.
 
LA RESILIENZA DELL’ASIA

A dispetto però della forte contrazione visibile sui principali mercati europei e americani, l’Asia si è mostrata un’area relativamente resiliente, con Giappone, Cina, Corea del Sud e Kazakistan hanno infatti segnato performance positive nel mese di aprile.
ExportPlanning  pone l’accento in particolare sul caso del mercato cinese, che ha evidenziato una crescita significativa delle importazioni di macchine agricole dagli Usa, per un incremento complessivo superiore a 108 milioni di euro nel solo mese di aprile. Un risultato da ricondursi agli impegni assunti da Pechino in sede di accordo commerciale con Washington: le macchine agricole sono infatti incluse nella lunga lista di settori manifatturieri americani di cui la Cina dovrebbe aumentare le proprie importazioni di circa 77,7 miliardi di dollari in due anni.
 
LE IMMATRICOLAZIONI DI TRATTRICI IN ITALIA: -18 PER CENTO NEL PRIMO SEMESTRE

Passando ad analizzare il mercato Italia, Malavolti ha posto l’accento sul forte calo delle immatricolazioni di trattrici che nel periodo gennaio-giugno 2020 sono scese da 10.024 a  8.222 trattori unità, con una contrazione del 18 per cento e delle previsioni a fine anno che vanno da 15 a 16.000 unità immatricolate  contro le 18.000 dello scorso anno.
 
BATTUTA D’ARRESTO PER IL MERCATO DELL’USATO, DOPO L’EXPLOIT

Esaminando le vendite per fasce di potenza si nota come le macchine di potenza medio-alta stiano soffrendo meno grazie a forme di incentivazione come il credito d’imposta, la legge Sabatini ecc.  e proprio a questi incentivi va attribuita la battuta d’arresto subita nei primi mesi del 2020 dal  mercato dell’usato – la flessione a carico delle trattrici usate ha raggiunto il 28,2 per cento, a fronte del -18,9 per cento delle trattrici nuove – che appare tuttavia destinato a riprendere la sua corsa se non ci saranno da parte del nostro Governo altri aiuti per favorire il rinnovo del parco macchine.
 
DAL MERCATO DEL GIARDINAGGIO UNA GRADITA SORPRESA

Un trend differente ha caratterizzato il mercato del giardinaggio che, partito in maniera decisamente negativa (-23 per cento nel primo trimestre 2020),  è cresciuto del 7,7 per cento nel secondo trimestre dell’anno sorprendendo in qualche modo positivamente gli stessi operatori del settore.
 
2021, L’ANNO DEL RECUPERO?

Per finire, Malavolti si è soffermato sul trend del commercio mondiale di macchine agricole, passato dal valore di 40 miliardi di euro del 2001 ai 100 miliardi di euro dello scorso anno, a testimonianza di una crescita progressiva della domanda, seppure in presenza di alti e bassi.

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Nella tabella qui sopra le previsioni formulate da ExportPlanning che parlano di un -13 per cento come dato di fine anno, seguito da un netto recupero nel 2021, con un +12 per cento, ed una stima per il 2022-2023  di una ristabilizzazione della crescita intorno al 5 per cento.
«Previsioni – ha concluso Malavolti –  che come industria italiana della meccanica agricola ci fanno ben sperare e che ci spingono ad andare a riconquistare i nostri clienti agricoltori facendo fronte ai loro fabbisogni di meccanizzazione».
 
© riproduzione riservata
Fonte tabelle: FederUnacoma ed ExportPlanning
Fonte immagine di apertura: elaborazione Meccagri foto 123RF.

 

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